Il trucco c’è e si vede. E per fortuna, si potrebbe aggiungere. Soprattutto per quelle persone i cui problemi cutanei rappresentano anche un motivo di disagio sociale. In questi casi, il make up, considerato come un vero e proprio trattamento dermatologico, viene chiamato camouflage. La tecnica utilizzata per mascherare patologie dermatologiche, come l’acne, o inestetismi come le macchie solari, deve avere i seguenti requisiti: lunga durata, resistenza all’acqua e semplice esecuzione. I prodotti, consigliati dal dermatologo di fiducia e acquistabili in farmacia, sono fondamentalmente tre e corrispondono alle altrettanti fasi del trattamento. Prima di procedere a truccare il volto, però, è sempre necessario detergerlo a fondo e, successivamente idratarlo con prodotti specifici.
Il correttore: è il primo prodotto da applicare e ha come obiettivo quello di ridurre le discromie in modo da rendere più semplice la stesura del fondotinta. Il correttore,in questi casi, ha una consistenza pastosa e il colore dev’essere scelto in base al problema da correggere. Quello verde, per esempio, neutralizza le discromie di colore rosso; quello arancio attenua l’eccesso di colorazione bruna: occhiaie, lividi o ecchimosi. Dopo aver annullato il contrasto di colore, può essere messo sopra quello precedente, un altro correttore dalla nuance più vicina a quella del proprio viso.
Il fondotinta: ora è il momento di rendere la pelle più uniforme e naturale possibile. Il fondotinta dev’essere di lunga durata e molto coprente, preferibilmente di mezzo tono più chiaro rispetto al colore del proprio viso. La texture dipende dalla gravità dell’imperfezione: quello in stick è più coprente ed è indicato per problemi più evidenti; quello fluido invece per inestetismi leggeri.
La cipria: non resta che fissare il trucco con una cipria, meglio se compatta, al fine di garantire un effetto opaco e ancora più long lasting del camouflage.
