Svolta sul concorso straordinario della scuola, per docenti precari che lavorano da almeno tre anni: il Tar del Lazio ha dato parere favorevole alle prove suppletive per i malati Covid.
La decisione è contenuta in un'ordinanza dello scorso 20 novembre. La sentenza contraddice quanto detto dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che più volte si era detta contraria a prove suppletive: "Abbiamo seguito il parere della Funzione Pubblica", aveva detto.
I concorsi secondo la ministra del M5s "Si sarebbero dovuti fare in estate ma ci sono state altre scelte". Ora, per via dell'ultimo dpcm che ha bloccato tutti i concorsi che prevedono prove in presenza, a eccezione di quelli per sanitari, anche i concorsi previsti per la scuola hanno dovuto subire uno stop. Molti docenti precari avevano già protestato, chiedendo al governo di rinviare il concorso, perché nel regolamento non era prevista la possibilità di fissare una data alternativa per le prove per i candidati positivi al Covid o per quelli in isolamento.
Il Tribunale è stato chiamato a esprimersi sul caso di una docente precaria, che pur essendosi iscritta al concorso partito lo scorso 22 ottobre non ha poi potuto partecipare alle prove – da calendario avrebbe dovuto presentarsi il 29 ottobre, perché si trovava in quarantena, in quanto risultata positiva al Covid al test diagnostico molecolare. Per questo ha deciso di rivolgersi al Tar presentando un ricorso, con l’aiuto dell’ufficio legale della Uil Scuola.
Ora grazie all'esito positivo potrà concorrere come tutti gli altro candidati, con una sessione che verrà organizzata "quando ci saranno le condizioni di sicurezza sanitaria". Nell'ordinanza si legge: "Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Bis), accoglie l’istanza cautelare e dispone l’effettuazione di prove suppletive".
"La decisione del Tar Lazio – spiega Guido Marone, l'avvocato che ha patrocinato il ricorso per il sindacato – produce due effetti rilevanti: innanzitutto dovranno essere previste prove suppletive per tutti quei docenti che non possono sostenere le prove perché in isolamento fiduciario o positivi al Covid; in secondo luogo, il Ministero dovrà necessariamente rivedere l’organizzazione dell'intero concorso considerato che in ogni sessione di prove vi saranno candidati impossibilitati a parteciparvi, rischiando di far diventare le prove concorsuali infinite".
"La sentenza ottenuta – ha aggiunto Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – suona come un de profundis ad un concorso nato male e finito peggio".