I principali organi di informazione, stanno dedicando ampio spazio alle proteste dei produttori per i banchi singoli destinati alla ripresa della scuola prevista dalla ministra Azzolina per il 14 settembre.
La polemica impazza ovunque perché i produttori di banchi singoli parlano di cifre impensabili da realizzare entro quella data visto che, non solo andranno consegnati prima, ma trovandoci già a fine luglio tutto appare più difficile.
Subito dopo la pubblicazione della gara da parte di Arcuri, le associazioni che rappresentano i produttori e i distributori di arredi scolastici sono salite sulle barricate.
«Leggendo il bando», si legge nel comunicato di Assoufficio e Assodidattica (i cui aderenti coprono oltre il 95% del fatturato nazionale dei produttori di materiale per le scuole), citato da «Il Fatto Quotidiano», «viene da chiedersi se, prima di stenderlo, qualcuno si sia posto il problema se sarebbe andato deserto. Purtroppo, sembra di no».
A loro parere, i termini di scadenza previsti (consegna entro il 31 agosto) impongono di concentrare in 23 giorni, «compresi tutti i festivi», la «produzione di 5 anni». Secondo Massimiliano Di Biase di Arreda La Scuola srl, infatti, «se anche avessi 200mila banchi in magazzino avrei bisogno di dieci chilometri di camion per farli uscire dall’azienda. E poi quanto tempo è necessario per portarli nelle scuole? 200mila banchi si distribuiscono in due mesi».
Nessuna azienda, aggiunge Gennaro Gallo della Prismarredo di Marano, «potrà produrre una simile quantità nei tempi richiesti. Ho il dubbio che qualche ditta abbia saputo le intenzioni del Governo prima della pubblicazione della gara. Ho parlato anche con altri colleghi, nessuno parteciperà al bando».
Per quanto riguarda i banchi singoli, «temo che chi si aggiudicherà il lotto acquisterà il materiale in Cina a prezzi ben inferiori a quelli dell’offerta».
In sostanza l’ipotesi è che l’azienda vincitrice presenti un prodotto di qualità , per poi sostituirlo con uno acquistato a Pechino a prezzi molto più bassi. Enzo Sabbatino della «Sud Arredi» di Nocera, sempre sentito da «Il Fatto Quotidiano», è altrettanto polemico: «Ora scoprono la seduta a rotelle che noi abbiamo in catalogo da otto anni. Si tratta di una sedia che non è stata concepita per la didattica quotidiana ma per i laboratori».
La scuola ricomincia ma le polemiche non si sono mai interrotte.