Oggi riparte la scuola, Azzolina: "Niente sarà come prima"

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14/09/2020
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"Non possiamo immaginare la scuola come era nell'anno predente: siamo ai tempi del coronavirus". Così il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina a Corriere Tv.

"Lo so che stiamo chiedendo alle famiglie di fare piccoli sacrifici ma dobbiamo trovare l'equilibrio tra il ritornare a scuola minimizzando i rischi e chiedere sacrifici alle famiglie. L'importante è tornare a scuola sapendo che è un anno straordinario. Ma la scuola degli anni passati non era perfetta".

"Gli studenti hanno un grandissimo entusiasmo, vogliono tornare a scuola", "quest'anno sarà un primo giorno di scuola nuovo, diverso per tutti" con un "senso di speranza e di coraggio, e certe paure verranno messe da parte".

Secondo la ministra, l'ordinanza del governatore del Piemonte che stabilisce che la misurazione della temperatura debba essere fatta a scuola, mentre il ministero ha deciso per tutti che debba essere fatta a casa dai genitori, è "intempestiva e inopportuna", "non si capisce perché in Italia si debba creare confusione".

"In queste ore ci sono delle interlocuzioni tra il governo e il presidente Cirio e a breve ci sarà una decisione sull'eventuale impugnativa del governo dell'ordinanza", secondo la ministra Azzolina.

Sulla questione degli studenti "fragili", ovvero quelli che per motivi di salute potrebbero avere difficoltà a tornare a scuola in questo tempo di pandemia, Azzolina spiega che è in arrivo una ordinanza, ora "al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Nulla vieta alle scuole in cui ci sono le attrezzature" di stabilire collegamenti che permettano agli studenti che sono a casa di videocollegarsi, e "anche a chi ha banalmente un raffreddore" e per questo deve rimanere a casa.

"Se la scuola è predisposta e ha gli strumenti perché no? Credo che ci sia tutta la volonta di includere gli studenti" da parte dei dirigenti scolastici.

Quanto alle nomine dalle graduatorie, "si stanno facendo in questi giorni: ci vuole un po' di pazienza", "anche negli scorsi anni è accaduto". Quanto ai 70mila docenti in più per l'emergenza Covid, "saranno nominati nelle prossime settimane direttamente dai dirigenti scolastici. Piccole criticità nessune le nega: le stiamo risolvendo in un periodo difficilissimo".

Intanto anche Papa Francesco auspica che "la ripresa dell'anno scolastico sia vissuta con grande senso di responsabilità, nella prospettiva di un rinnovato patto educativo, che veda protagoniste le famiglie e ponga al centro le persone".

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