Allarme del Cspi: Non modificare i criteri delle graduatorie

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09/07/2020
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Il Consiglio superiore della pubblica istruzione, Cspi, è preoccupato per i possibili contenziosi che il cambiamento delle regole per le graduatorie delle supplenze può generare. La domanda che si pone è che fine farà chi ha preso titoli in più per avere maggiori punti in graduatoria? Un argomento spinoso che preoccupa il Cspi che, allo stesso tempo, prova apprezzamento per l’istituzione delle nuove graduatorie. La proposta dell’organismo è quella di non apportare nessuna modifica.

Dice il Cspi che: «Occorre porre la massima attenzione nei confronti delle legittime aspettative di tanti precari che hanno maturato e acquisito titoli sulla base della normativa attualmente vigente e che, in base alle nuove disposizioni, vedrebbero improvvisamente stravolta la propria posizione in graduatoria».

L’organismo, in merito alle graduatorie provinciali e di istituto, esprime apprezzamento per l’istituzione di queste, stante il presumibile alto numero dei posti in organico che purtroppo saranno ancora vacanti e, allo stesso tempo, sottolinea come appare «indispensabile predisporre procedure che consentano di individuare tempestivamente e con certezza il personale supplente avente diritto».

Il Cspi apprezza «il fatto che la procedura per la predisposizione delle graduatorie sia stata complessivamente informatizzata determinando da una parte semplificazione e alleggerimento dell’attività amministrativa, dall’altra condizioni di maggiore trasparenza, correttezza e omogeneità di trattamento delle posizioni degli aspiranti supplenti».

La preoccupazione arriva però quando si ipotizzano possibili contenziosi che potrebbero essere «aditi in tutti i casi in cui il provvedimento modifica in peius il vigente regolamento sulle supplenze».

Una prima questione riguarda l’aver previsto in alcuni casi la possibilità «di attribuire incarichi di supplenza anche al personale privo del previsto titolo, soluzione che dovrebbe essere ammissibile solo in via del tutto residuale e in caso di estrema necessità».

Non piace proprio che l’ordinanza preveda «una valutazione molto inferiore per alcuni titoli e la mancata valutazione dei titoli artistici. Risultano sottovalutati, altresì, alcuni percorsi formativi come i master universitari accademici di I o II livello, soprattutto per quelli già conseguiti, e sopravvalutati altri come ad esempio l’attività di ricerca scientifica che possono essere non coerenti con l’insegnamento».

Insomma non si vuole che vadano alle ortiche anni e anni di specializzazioni che gli aspiranti docenti hanno svolto con grande abnegazione.

Per quanto riguarda la costituzione delle graduatorie di seconda fascia riservata agli studenti di Scienze della Formazione, pur riconoscendo la fase di emergenza straordinaria si ritiene opportuno predisporre, in via temporanea, un elenco graduato provinciale distinto dal resto delle graduatorie che debbono restare riservate agli aspiranti che sono in possesso del titolo di studio. In tale elenco comunque sarebbe opportuno inserire gli studenti del V anno, in possesso di un numero di crediti formativi non inferiore a 240. Si sottolinea altresì l’urgenza di implementare il numero dei posti disponibili per l’accesso ai corsi di laurea in Scienze della Formazione in modo da soddisfare l’esigenza di copertura dei posti con personale adeguatamente formato.

Pur consapevole dell’esigenza di rivedere le tabelle di valutazione dei titoli, il Cspi, in considerazione del fatto che non si possono modificare le regole in corso d’opera, anche al fine di evitare lo stravolgimento delle posizioni in graduatoria con un possibile, quanto prevedibile, diffuso contenzioso, propone di mantenere le tabelle attualmente in vigore.

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