A pagare per il coronavirus sono docenti e gli aspiranti tali

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30/10/2020
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Questo coronavirus è una sciagura per tutti ma sembra esserci una categoria più vessata insieme ad altre. È quella dei docenti e, in realtà, di tutti gli operatori del mondo della scuola.

Accade, infatti, che molte scuole italiane siano costrette a chiudere a causa di contagi che colpiscono alunni o direttamente il corpo docenti.

Una volta chiuse le scuole, come del resto sta avvenendo in molti istituti superiori di diverse regioni italiane, non resta altro che applicare la Dad. E fin qui ci può stare perché, nella battaglia contro il coronavirus, era una cosa che è stata messa in conto.

Quello che però non è stato per nulla messo in conto è che a pagare i cocci di questo sistema che va in frantumi sia soprattutto i docenti.

Il motivo è presto spiegato. Ci sono non poche scuole nel Paese che, sospese le lezioni a causa dei contagi da coronavirus o del rischio di contagi, ogni giorno ospitano docenti costretti a fare la Dad dall’istituto “chiuso” agli studenti.

Come se il pericoo di contagio non esistesse per i professori.

In più, alcuni docenti affetti da coronavirus, seppur asintomatici, devono fare comunque lezione. Come se non fosse un loro diritto quello di essere preoccupati per il decorso del Covid.

Ma non solo i docenti di ruolo sono colpiti dall’emergenza coronavirus. Lo sono anche quelli che vorrebbero diventare tali.

È risaputo, infatti, che l’ultimo Dpcm del premier Conte non sospenda il concorso per insegnanti tanto caldeggiato dalla ministra Lucia Azzolina.

Una “mancanza” che ha fatto andare su tutte le furie chi aspettava questo concorso da anni e anche i sindacati. Come si può – è la domanda retorica che si pongono molti – effettuare un concorso che coinvolge oltre 60mila persone in piena pandemia?

Il governo pare non porsi il problema e tanti saranno, loro malgrado, costretti a rinunciare al sogno di una vita solo perché non si è usato un po’ di buon senso.

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